Liliana Cosi in sintesi

L’incontro di sabato 4 dicembre con l’étoile della danza classica Liliana Cosi ha chiuso al meglio il programma 2010 di Inventori sulla strada “Corpo che sono e corpo che ho”. Una testimonianza che muovendo da un breve excursus sulla storia del balletto in Europa, ha toccato affascinanti note autobiografiche, per concludersi con la spiegazione dello spettacolo “I grandi pas de deux” cui siamo invitati il prossimo 9 dicembre al Teatro Regio di Parma, e poi a seguire l’intenso dialogo della nostra Ospite con alcuni degli intervenuti.

La sorpresa di trovarsi di fronte ad un’artista di fama internazionale, che ha raccolto entusiastici applausi in tutto il mondo e che viene con grande finezza e semplicità a comunicarti la sua “anima” e ti dice che per lei non importa siano migliaia oppure nemmeno dieci gli spettatori, perché sempre e comunque sa di dover donare il meglio di sé, questa sorpresa non intendiamo in qualche modo ridurla con una nostra sintesi, così che rimandiamo senz’altro alla visione dell’intero incontro chi volesse gustarsela.

Unica osservazione. Dietro alle parole di Liliana Cosi che parla di sé e del suo mondo con voluta riservatezza non puoi fare a meno di intravedere una Bellezza interiore che affascina. E rinviamo con questo alla sua scorrevole autobiografia, dove “si confessa”: “Per me la danza è la vita […] Uno scrittore o un poeta esprimono il loro attraverso parole scritte, un pittore attraverso linee e colori: io esprimo la mia anima attraverso la danza, perché non posseggo altro mezzo, e mi sembra il mezzo più completo perché viene offerto dal nostro corpo”. E più avanti, accennando allo statuto della sua Scuola: “Ci proponiamo di coltivare e di diffondere, specie tra i giovani, il balletto, quale espressione di arte e di cultura, strumento di elevazione e liberazione, oltre ogni confine sociale e nazionale, momento dell’armonia e della bellezza che l’anima di ogni uomo ricerca[1].


[1] L. Cosi, Etoile. La mia vita, Città Nuova, Roma 2010, 141 e 143.